Ecomuseo luogo della Memoria

visita all'Ecomuseo Luogo della Memoria

Dopo un periodo di chiusura, il 21 marzo 2018 l’Ecomuseo Luogo della Memoria di Lamezia Terme, ideato e curato dal professore Umberto Zaffina, è stato riaperto al pubblico. A fare da guida all’interno dell’Ecomuseo Luogo della Memoria, Mimmo Catania, grande conoscitore di pesi, misure e nomi antichi e già curatore del “Museo del Dialetto” di Dasà (VV). A lui il prof. Zaffina, impossibilitato ad per motivi di salute e continuando a credere fortemente nel progetto, ha affidato il compito di far rivivere il museo. Prezioso l’intervento di Catania anche nella riorganizzazione degli ambienti dello stabile, per la quale è stato supportato dal Progetto Gedeone. Viene riproposta la vita quotidiana d’un tempo con veri attrezzi dei mestieri artigiani e contadini e da suppellettili d’uso domestico. Qui si apprendono nozioni sui sistemi di misurazione per gli alimenti e sulle tecniche di lavorazione al telaio e di preparazione delle fibre tessili a partire dalla ginestra; si vivono luoghi in cui dormivano, cucinavano e mangiavano i nostri nonni; si rivive come giocavano i bambini con balocchi fatti con materiali di scarto ed i primi mattoncini “Lego”, fatti astragalo di capra. Il ricorso al dialetto ti accompagna durante il percorso, per la descrizione degli oggetti e per la spiegazioni dei proverbi, sempre attuali, della saggezza popolare. Prima d’entrare al museo si può visitare il centro storico di Sambiase dalla chiesa Matrice alla chiesa dell’Addolorata. Tra le tappe l’interno e la loggia di Palazzo Cerra e l’antica fontana del Cantagalli. Lungo il cammino si può visitare la casa di Franco Costabile il poeta sambiasino .

Una delle sedi museali e culturali più grandi della città di Lamezia Terme con una superficie utile complessiva di quasi 1500 mq. Sono stati effettuati interventi di completamento e risanamento per quanto riguarda i due palazzi Petronio e Iannazzo ospitanti il Museo della Memoria. Sono stati utilizzati materiali e tecniche compatibili con la tradizione costruttiva locale: laterizio, rivestimenti lapidei, solai e coperture lignei, infissi in legno e pigmenti a base di calce. È stata riproposta, ove filologicamente necessario, la tecnica della muratura “civata o rincocciata”.Per il funzionamento e l’efficienza della struttura museale è state dedicata molta attenzione agli impianti tecnologici e agli impianti elettrici e i corpi illuminanti dotati di lampade a Led.
Lamezia Terme Ecomuseo Luogo della Memoria” di Sambiase: atrio III, via Ferruccio. La sede è punto di riferimento del progetto ed è base di partenza, il primo luogo imperdibile per i pellegrini-camminatori desiderosi d’esplorare le bellezze paesaggistiche e il patrimonio culturale del circondario lametino, prima d’iniziare il percorso che porta sulle vie di Gioacchino da Fiore. In sette sale della casa di rione Patelle, risalente al secolo XIX, di proprietà degli antenati dell’ideatore del Museo, professore Umberto Zaffina, sono raccolti quasi mille oggetti appartenenti all’arredo familiare. L’esposizione è divisa per gruppi tematici (stanza da letto, cucina, lavori agricoli, artigianato e una piccola biblioteca contenente archivi, fototeca e i documenti cartacei della raccolta) e rappresenta un percorso di recupero fondamentale della più tipica tradizione sambiasina. Foto, libri, arredi, ridanno vita al passato, fornendo una visione reale della vita e della cultura di un tempo. Poco distante dall’edifico principale si può visitare il laboratorio tessile dove, con i telai in legno, alla maniera antica, si tenta di riportare in vita una delle attività più antiche e nobili del territorio lametino, da sempre connotato da intraprese manifatturiere. Zaffina metterà a disposizione non solo i locali ma tutte le sue competenze, per raccontare al meglio il territorio. Un ringraziamento sentito per la disponibilità da parte dei “Cammini del Sud”.  (fontelameziaoggi) Zaffina-forno1

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