LAMEZIA TERME - BIBLIOTECA COMUNALE E CASA DEL LIBRO ANTICO

La BIBLIOTECA COMUNALE ORESTE BORRELLO è situata nel centro storico dell'ex comune di NICASTRO, precisamente nel Palazzo Nicotera-Severisio ubicato in Piazzetta tommaso campanella.La biblioteca fu fondata nel 1897 inglobando i fondi librari dei conventi dei Domenicani e Cappuccini che aggiunti a titoli moderni e ad una sezione interamente dedicata alla calabria e alla stessa città, raggiunge attualmente i 25.000 volumi.Nel 2015 è stata intitolata al Prof. Oreste Borrello.La Biblioteca fa parte del Sistema Bibliotecario Lametino, composto da 17 comuni di cui Lamezia Terme è il capofila.

La biblioteca mette a disposizione tre sale:sala lettura (primo piano): sala dotata di ampie postazioni e supporti per lettura con i volumi appartenenti alle sezioni di Arte, Letteratura Giuridica, Medicina, Scienze, Storia e Geografia; sala mediateca (piano terra): sala multimediale dotata di quattro postazioni internet, più un posto "operatore"Sala ragazzi (primo piano): sala dotata di ampie postazioni e opere disponibili in cd, DVD, vhs in aggiunta a giochi interattiva, letteratura e supporto per ricerche guidate su internet.Si possonoeffettuare visite guidate di alcuni piani del palazzo Nicotera-Severisio, storica dimora di nobili nicastresi che ospita attualmente la biblioteca. Orari apertura dal Lunedì al venerdì 9.30/13 - 15/19

CASA DEL LIBRO ANTICO: inaugurato nel 2002, è la sezione storica della biblioteca comunale. La sua importanza è di valorizzazione e custodia del materiale librario oltre all'organizzazione di incontri culturali, eventi espositivi e visite guidate nei vari percorsi storici. Vi sono raccolti oltre 2500 libri stampati tra i secoli XVI e XVX in vari centri italiani ed europei. Il reperimento di dati storici è possibile attraverso una rete di postazioni informatizzate di facile accesso per la banca dati oltre la consultazione diretta degli elementi cartacei presenti. Custodisce opere appartenenti alla collezione dei conventi dei Cappuccini e dei Domenicani di Nicastro requisite a seguito della soppressione degli ordini religiosi avvenuta nel 1866. I libri giunti a noi sono una preziosa testimonianza di quanto fosse importante il libro soprattutto nell'universo dei frati domenicani, presso i quali era severissimo il rispetto e la custodia degli stessi anche dal punto di vista materiale a causa del loro valore nell'economia generale di un convento, essendo i libri all'epoca costosi per tutti, chierici e laici.La collezione libraria è costituita principalmente da testi stampati e relativi a opere di teologia, filosofia, patrologia, storia ecclesiastica ed esegesi, insieme a raccolte omiletiche, agiografiche, canoniche e bullari, datati dall' XI E XIX, tra i quali si annoverano i testi postillati da tommaso Campanella che studiò a Nicastro tra il 1585 e il 1587 dove coltivo' studi di logica aristotelica. Sono infatti più di trenta le cinquecentine che hanno come argomento la filosofia Aristotelica con i suoi classici interpreti e commentatori:Averroè, Alessandro d'AFRODISIA e Teodoro Gaza, San Tommaso, gli scritti averroistici di Agostino Nifo, Marcantonio Zimara e Crisostomo Iavelli, menzionati dallo stesso tommaso campanella fin dalle pagine della Philosophia sensibus demonstrata. Interessanti sono i segni e manoscritti e le postille autografe presenti su alcuni di questi libri. A questi volumi si aggiungono opere manoscritte e frammenti di codici manoscritti greci e latini per arrivare in tutto ad una collezione di oltre 2500 libri stampati tra il XVI e il XIX secolo in diversi centri italiani ed europei che furono all'epoca centri fiorenti dell'arte tipografica, tra i quali si annoverano i celebri torchi di Manuzio, Giunta,Giolito,Froben,Platin.

Sono conservati più libri di Tommaso d'Aquino come per esempio la Summa Teologica e le opere aristoteliche in edizioni diverse, oppure libri recanti i suoi commenti, così come per le Epistole di San Paolo (Parigi, 1541), dove sono presenti due lunghe annotazioni riguardanti un tema dibattuto e approfondito anche da Tommaso Campanella: l'assenza del peccato in Cristo e l'immunità della Vergine Maria dal peccato originale.A testimonianza dell'importanza che il canto aveva nell'ufficiatura per i frati domenicani, sono esposti inoltre dei libri liturgici secenteschi con suggestiva stampa in rosso e nero del testo e delle musiche di accompagnamento. Solo uno fra i libri conservati è precedente alle risoluzioni del Concilio di Trento, si tratta del Repertorium morale di Berchorio(1520), sul quale tra l'altro è presente una sorta di firma di un fra' Tommaso da Squillace, le cui pagine sono tutte contrassegnate in testa dall'annotazione dell'autore sacro trattato, annotazione probabilmente resasi necessaria per una rapida consultazione o per memorizzare visivamente il contenuto, a causa della difficoltà creata dai caratteri gotici particolarmente ostici usati per la stampa.Al patrimonio si aggiungono un globo celeste interamente restaurato risalente al 1695 e uno terrestre non restaurato risalente al 1744. Il primo venne prodotto a Roma dalla Calchographia Dominici de Rubeis nel 1695 con illustrazione della volta celeste basata sulle osservazioni di Tycho Brahe mentre il secondo, illustrante i mari e le terre emerse, venne prodotto sempre a Roma ma nella Calcografia della Reverenda Camera Apostolica nel 1744. I due globi vennero menzionati dal noto Vito cCpialbi nella sua ricognizione sulle Biblioteche Calabresi come originariamente presenti nel patrimonio del convento domenicano diSoriano Calabro e dallo stesso Tommaso Campanella nella suaLa città del sole. Sono inoltre esposte delle riproduzioni fedeli e molto pregiate del mappamondo di Fra Mauro (il cui originale è conservato alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia e in cui il nord e il sud risultano invertiti rispetto alla convenzione generalmente in uso), del  Codex rossanensis (il cui originale si trova nel Museo Diocesano di rossano) e della tavola Peutigeriana. Tra alcune delle opere esposte alla Casa del libro antico si segnalano: Le metamorfosi  di Ovidio, illustrate con xilografie e restaurate, datate 1536;Libri liturgici dei Frati Domenicani di Nicastro datati 1656;Conceptos de la Sagrada Escrit, di Bernardo de Ribera a testimonianza di una predicazione, imposta o scelta, in lingua spagnola e recante sul frontespizio l'annotazione di possesso "fr. Ambrosius de Neocastro lector e filius Con(ven)tus Neocastri", indicante l'uso del libro da parte di un religioso del luogo;Considerationi Predicabili sopra gli Evangeli della Quaresima et altre feste, 1665 di Domenico De Sanctis;Institutiones ad Christianam Theolo(giam), Venezia 1575 di Giovanni Viguerio;M. Tullii Ciceronis Rhetoricorum ad Herenium Libri Quatuor, Venezia 1584;Sermoni domenicali di S. Antonio, Venezia 1574;Summa summarum detta Summa Silvestrina, due tomi dell'edizione veneta del 1581;Commentarium in quartum sententiarum, Domenico Soto;Le vite dei Cesari di Svetonio, Venezia 1506;De Vitis Pontificum Romanorum di Bartolomeo Sacchi detto il Platina, Colonia 1568, citato da Tommaso Campanella nella sua Historiographia;De civitate Dei di Sant'Agostino, Venezia 1570;Bibbia con glossa ordinaria e Postilla di Nicolò da Lyra, Venezia 1588;Opera Omnia di Sant'Ambrogio, Roma 1579-87;Candelabrum Aureum, 1608. Orari di apertura Casa del Libro dal lunedì al venerdì dalle 9.30/13 e dalle 15.30 /18.50. Numerosi sono gli aghi con fili di canapa per la cucitura dei fascicoli o seta di capitelli che sono rimasti fra le pagine di alcuni dei libri della raccolta lametina a testimonianza dell'aggravamento dei dazi sulla carta che caratterizzo' la stampa dei libri fino alla prima metà del XVIII secolo dove la circolazione dei libri fino in Calabria era garantita da navi che li trasportavano in barili di legno a pagine sciolte, che venivano in seguito rilegate da parte di un particolare gruppo di frati nei conventi, i conversi. Sono state inoltre ritrovate delle sagomine ritagliate nella carta con precisione, come quelle raffiguranti un ostensoriio, un calice e uno stemma gentilizio o anche una grande ostia da consacrazione.La raccolta lametina include pure come numerose lettere e le cosiddette maculature, carta o pergamena di scarto impiegate come fogli di guardia o nella formazione delle assi e nell'indorsatura. Sono stati infatti ritrovati due bifolii mss. greci (XI secolo circa) o frammenti di mss. latini del XIV secolo, la cui presenza in calabria si potrebbe spiegare con le frequenti donazioni che si ebbero a favore dei Frati predicatori da parte di piccole cappelle o monasteri abbandonati da monaci basiliani e benedettini trasferiti altrove.La sede della Biblioteca ospita alcune delle manifestazioni del festival lametino Trame e d il Festival dei libri sulle mafie, evento letterario che tiene nella città dal 2011 nel mese di giugno e con cadenza annuale.

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