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SETTEMBRE E OTTOBRE A LORICA ED A SAN GIOVANNI IN FIORE

un weekend qui da noi ,nel cuore della Sila

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LA CAPITALE DELLA SILA

(I LUOGHI, LA SPIRITUALITA' COME ARRIVARE,DOVE MANGIARE,DOVE DORMIRE )

così il programma dell'anno in corso

I piatti tipici di San Giovanni in Fiore fanno largo uso dei prodotti della terra, e della montagna in particolare Base dei piatti tradizionali è la patata della Sila, che trova largo impiego nelle “tielle” (tegami), piatti in cui la patata accompagna altre pietanze come ad esempio il baccalà, o le zucchine. Molto uso si fa dei funghi in varie pietanze, specie nelle conserve, così come ancora è diffusa la pratica delle conserve di melanzanezucchine e pomidoro secchi sott'olio, e comunque tutti i prodotti dell'orto.

 Il PANE :Alimento base e prezioso nella cultura popolare silana, il pane a San Giovanni in Fiore è sempre stato un alimento curato e perfezionato dai maestri fornai. Parte di questa tradizione si ritrova nella preparazione del dolce tipico natalizio. Sono sorti nel tempo nuovi forni che non hanno mutato la qualità del prodotto. Vengono preparati il pane casereccio a doppia lievitazione naturale cotto nel forno a legna, la pitta (focaccia di pane), la cullura (ciambella di pane], la pitta 'minata (fatta con i residui tolti via dalla madia), e vari panini, dalla semplice “rosetta” al “pane al burro". Vi sono circa 10 forni presenti in paese, alcuni dei quali esportano parte della loro produzione anche nelle regioni del nord Italia.

Primi

Il paese è fortemente legato alla tradizione contadina, ed è da questo ceppo che derivano i prodotti più utilizzati nella cucina locale. I legumi e le verdure (specie il cavolo nero) "in primis", preparati come minestre sono stati alla base dei menù sangiovannesi. La pasta casereccia si lega all'uso della patata, nel caso della preparazione degli gnocchi, mentre come anche in altre parti della Regione, la pasta tipica del luogo è costituita dagli scialatelli, cucinati a San Giovanni in Fiore, alla pecoraia, con l'uso di funghi e carne di maiale.

Secondi

I secondi si basano soprattutto all'uso della carne del maiale, il re della tavola calabrese e di quella silana. Tipici sono gli arrosti di carne così come ancora d'uso sono le frittule (bollito dei residui della lavorazione del maiale, non più utilizzabili per insaccati e prosciutti). Anche la cacciagione è parecchio diffusa, specie la carne di cinghiale.

La patata

La patata, la "regina della Sila", è un prodotto recentemente riconosciuto a livello comunitario con la concessione del marchio IGP. La patata silana, come il pane e i prodotti dell'orto, è alla base della gastronomia sangiovannese. Usata come contorno e come ammendamento per tantissime pietanze locali, la patata fa parte del patrimonio gastronomico locale; sono diffusi piatti di tiella (lett. Teglia – tegame), ovvero un preparato a base soprattutto (ma non solo) di patate con l'aggiunta di un secondo ingrediente che può essere il baccalà, la zucchina e altri ancora.

Latticini

Anche i prodotti caseari sono parte culturale ed integrante della gastronomia locale. I più diffusi sono la provola, il Caciocavallo silano, la ricotta e il butirro (burrino in italiano). Altri prodotti tipici non conosciuti sul mercato nazionale sono la sciungata, la burrata e le mozzarelle non a pasta filata, tipiche silane. Diffusi sono anche i prodotti caseari ovini come il pecorino.

Insaccati e altre specialità

Al già citato protagonista della tavola calabrese, il maiale, si legano gli insaccati calabresi e san giovannesi, diffusi anche nel resto d'Italia: la salsiccia calabrese, la soppressata, il capicollo, la spianata calabrese e il prosciutto piccante. Molto diffusa anche a San Giovanni in Fiore è la sardella, pietanza tipica delle aree ioniche, specie a Crucoli, utilizzata come antipasto. Anche le olive meritano una menzione; un variegato trattamento, fatto su questo prodotto, lo ha posto come alimento fra i principali della tavola sangiovannese. Tradizionali sono le olive ammaccate (olive schiacciate), messe in salamoia, preparate con un po' di piccante, o addolcite con prezzemolo ed aglio. Vi sono poi le olive infornate e le olive nere. Un prodotto un tempo molto più diffuso, relegato ai margini della cucina sangiovannese, sono le conserve di “sarde”.

Dolci tipici

dolci tipici di San Giovanni in Fiore si rifanno alla tradizione popolare del centro sud e della Calabria in particolare. Diffusi sono i dolci come le zeppole, i turdilli (dolci fatti con il miele, i muccellati, i mastacciuoli (preparati con pasta di miele, ripieni di mandorle e cioccolato, molto simili alla reggina 'Nzuddha). Il dolce tipico, preparato in occasione delle festività natalizie è la "pitta 'mpigliata".

CHI SIAMO A SAN GIOVANNI IN FIORE ED A LORICA

Economia : l'economia di San Giovanni in Fiore ha subito un forte processo evolutivo nel XX secolo, che ha trasformato un centro montano con economia agricola e artigianale in un centro residenziale ad economia mista. L'evoluzione dell'economia sangiovannese è legata molto all'evoluzione della scolarizzazione della popolazione cittadina, in quanto questo fenomeno ha avviato un forte processo di terziarizzazione che caratterizza la città silana.

Agricoltura: l'agricoltura resta la base economica di San Giovanni in Fiore. Molte aziende agricole operano nel territorio, e nell'ultimo decennio si sta assistendo ad una riconversione produttiva delle stesse, con un mutamento che si potrebbe definire a carattere industriale. Le specie territoriali di produzione agricola, sono gli ortaggi in generale, con la specialità della patata silana, (il territorio di San Giovanni in Fiore fa parte della zona di produzione della patata della Sila). Anche la produzione di frutta è piuttosto variegata, specie di peremeleciliegie, ristretta però in ambito locale. Numerosi sono gli allevamenti di bestiame, specie di maiale con la tipicità dell'allevamento del suino nero calabrese, di mucche da latte e da carne, in particolare della razza podolica, così come diffuso è l'allevamento di ovini (pecore e capre).

Industria : Il settore industriale è moderatamente sviluppato. Ad inizio del secolo scorso, è sfumata l'occasione per una grande industria legata all'energia(anche se vi sono future prospettive di sviluppo del settore), mentre si è molto contratto il settore del legno: si è passati da 32 segherie ad inizio XX secolo, alle attuali 6. Lo stesso discorso vale per gli opifici, ridotti di dimensione e quasi totalmente scomparsi. Nonostante il ridimensionamento delle segherie, il comparto del legno è quello che ad oggi, si rivela il più attivo e dinamico, grazie soprattutto alla riconversione della lavorazione del legno che non si basa più sul semplice e finalizzato taglio del legname, ma ha assunto i connotati della lavorazione e trasformazione del legno stesso. Molto dinamiche, in questo senso sono le attività industriali basate sulla produzione di mobili, porte ed infissi, e la trasformazione del legno in generale. Anche il settore dell'industria alimentare si è molto vivacizzato nell'ultimo decennio, con il sorgere di attività alimentari legate alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti caseari, legati alla lavorazione della carne (specie il maiale), di dolci e di pane, che esportano i loro prodotti in tutt'Italia].

Terziario servizi e commercio : il terziario pubblico è il settore più cospicuo dell'economia sangiovannese, trovando impiego una gran parte della forza lavoro della cittadina. Ciò è favorito dall'impiego pubblico nell'amministrazione, ma anche nell'ospedale cittadino. A questi si aggiungono gli impiegati che trovano lavoro nei servizi assicurativi, nei servizi bancari (con 6 banche sul territorio), e nel servizio all'impresa. Quest'ultimo è un settore a forte crescita e molto attivo, grazie alle case editrici e alle tipografie presenti, che soddisfano una domanda non solo interna ma anche estesa alla provincia ed alla regione, e soprattutto molto attivi sono i laboratori video/fotografici, con professionisti che operano e lavorano prodotti provenienti da aziende di tutt'Italia. Il settore del commercio, è stato, assieme all'edilizia, il settore trainante dello sviluppo economico negli anni settanta e ottanta, favorito dalla posizione baricentrica della cittadina tra i centri provinciali di Cosenza e Crotone, molto sviluppato sia nel settore abbigliamento che in quello ricreativo/ristorativo (bar, rosticcerie, ristoranti e pizzerie). È comunque ampio il ventaglio dell'offerta commerciale, che non presenta vuoti di settore, se si escludono i grandi contenitori dei Centri commerciali.

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